uber_addicted #8 – 23 gennaio 2015

uber_addicted #8 – 23 gennaio 2015

Lucio in concerto / Esposizione di Andrea Janie / Feminine Music Selection

– Ore 20.30
Food & Drink.
Esposizione: ANDREA JANIE

– Ore 22.00: LUCIO in concerto

– A seguire: FEMININE Music Selection

 

 

10917805_925734977461189_2556058374535364659_o 10922878_925508054150548_7997333156696502863_n

 

10929968_925486297486057_3461967656290522089_n 10835263_925490537485633_5792990196180723306_o

 

 

ANDREA JANIE
Andrea Janie opera una scelta forte: il messaggio sulla presunta debolezza umana che scardina e rende vani gli sforzi per la libertà individuale e collettiva viene disegnato e dipinto sul bordo dei libri che disposti come un totem creano una parete temporanea, un muro pubblico composto dalla sporgenza delle singole unità. L’artista catanese è solito elaborare pensieri grafici, rendere una riflessione quanto più visiva ed immediata. L’ispirazione risiede nelle parole di Fabrizio De Andrè: ” “Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che pensano e quelli che lasciano che siano gli altri a pensare”. Così l’uomo ha iniziato a delegare ogni cosa agli altri persino la propria esistenza, la propria opinione. Janie è sensibile all’impazienza degli esseri umani che allevati nella frenesia non camminano più accanto alle cose, non vogliono capire con l’ausilio del tempo, ma vogliono bruciare la distanza tra il significato delle cose e lo spazio necessario per comprenderle. Questa propensione alla fretta genera l’incapacità o la non volontà di essere artefici del proprio destino quasi lasciando che i pensieri siano prodotti fabbricati su misura da altri, quasi permettendo che pochi siano i costruttori di senso e tutti gli altri meri fruitori. La conseguenza finale è un lucchetto, una chiusura che sfocia nella scomparsa della curiosità e nel progressivo allontanamento dalle fonti del sapere, dalle modalità con cui si perviene alla percezione di se stessi. Abbiamo lasciato che siano gli altri ad aprire e chiudere le nostre teste, permettiamo che su questa debolezza umana si fondi la presunta virtù di pochi. Andrea Janie arriva diretto, con un linguaggio urbano e poetico che non lascia spazio all’inganno di messaggi mediati, gli oggetti e le visioni del suo lavoro sono una grammatica aperta che non ha paura della complessità che gli ruota intorno. Sulla scia della poesia urbana, della storia recente che unisce writers e street art, Janie inizia a conquistare luoghi linguistici autonomi, ogni suo lavoro è una parte di un racconto che da la sensazione di essere una striscia narrativa unica e molto più lunga della quale l’artista ci fa vedere solo pagine scelte.
(Francesco Lucifora)

LUCIO
Chi è Lucio? Lucio non esiste. Se non nel cuore di chi ha amato Lucio Dalla, ovvero di Giuseppe Lanno e Antonio Russo. Palermitano il primo, salernitano il secondo, i due si conoscono a Bologna frequentando il DAMS, condividendo un appartamento e divertendosi ad elaborare improbabili cover per voce e ukulele, attingendo a piene mani dal più trash dei repertori, tra sigle di cartoni animati, pezzi anni 80 e tormentoni sanremesi. Nel 2013 arrivano i primi pezzi autografi scritti da Lanno che si accompagna ancora di un semplice ukulele. Penserà poi Russo a stravolgere il tutto, riadattandolo su infernali basi electro-wave. Il risultato è sorprendente: cinque pezzi che compongono il primo esplosivo ep “Tutti successi”, un combo di sonorità danzerecce d’attitudine techno-punk su cui s’innesta la visionaria ironia delle liriche di Lanno. Cantate dal medesimo con una vocalità alquanto insolita, profonda e baritonale, come di un Bianconi calato in una caverna.
Anche Lucio si è avvalso, per la produzione artistica, di madrine e padrini di prim’ordine, a partire dalla stessa Simona Norato (ospite in “Rita” e “L’importante è perdere”), Giuseppe Rizzo e Gabriele Giambertone. Presente anche Serena Ganci (Iotatola) che presta la voce in “Gratis”. (Marco Salanitri).

 

Scambi con Andrea Janìe. A cura di Tiziana Nicolosi

Tiziana – Andrea, di cosa parla la tua arte?
Andrea – Sono illustrazioni che raccontano la mia/nostra contemporaneità. La mia volontà è quella di essere sempre chiaro e non perdermi nell’incomprensione, mi piace osservare e comunicare con i fruitori dei miei lavori, forse è la cosa che mi dà maggiore soddisfazione. I miei disegni rappresentano ciò che vedo, non aggiungo nulla a quello che regala la natura e che l’essere umano distrugge. Il contesto in cui vivo, il momento storico-sociale che osservo è la mia unica fonte d’ispirazione.

Tiziana – Dici che ti limiti a guardare e raccontare fedelmente, ma il tuo procedere esprime chiaramente un approccio creativo decontestualizzante e rielaborativo di contenuti fermati e assoggettati ad appropriazione performativa. Non credi che il contesto della comunicazione già di per sé trascini il ricevente del messaggio all’interno della tua visione-concettualizzazione esperita ed espressa?
Andrea – Si, credo di si. Inoltre ha la possibilità di capire quasi all’istante il significato. C’è da dire che queste caratteristiche non sono solo mie ma adottate oramai da quasi tutti gli artisti contemporanei che si affacciano alla comunicazione sociale attraverso il segno.

Tiziana – Tendi a utilizzare il segno in maniera quanto più esplicita in rapporto a un sentire comune, evitando la mistificazione e l’ambiguità semantica?
Andrea – Esatto.
Tiziana – Mi parli dell’ultimo disegno che hai postato su facebook? C’è una sofferenza animale? La natura è spinosa?
Andrea – L’animale, legato alla natura come fonte vitale. La lacrima è riferita sempre alla frenesia dell’uomo che distrugge e dimentica le sue origini, i suoi simili.

10923554_925487840819236_7812225048597373159_n

Tiziana – Non pensi che la stessa natura sia retta da inconfutabili contraddizioni? L’ironia è una possibilità che attraversa il tuo lavoro e la tragedia umana – ambientale che si consuma in esso. Riguarda anche il tuo quotidiano?
Andrea – In parte, nel senso che mi reputo anch’io uno di quelli che sta distruggendo questo pianeta, anche se provo molto dispiacere, noto che nella mia vita quotidiana agisco spesso contro i miei stessi interessi.
Tiziana – Cosa credi prevalga, l’egoismo contestuale? La schizofrenia incoraggiata dalla velocità mediatica? La mancanza di una pedagogia civica e sociale, poco appetibile nel senno di una risposta a lungo termine?
Andrea – Credo tutto quello che hai detto.

Tiziana – L’arte può intervenire contro il degrado di cui parliamo? Oltre che a una salvezza personale e a un’occasione di conoscenza, dialogo, riflessione per le parti coinvolte nell’atto comunicativo, può contribuire alla costruzione strutturata di un’arma buona per il progresso e il benessere individuale e comunitario? O è destinata a operare tra nicchie illuminate di pensiero-azione e fugaci isole felici?
Andrea – Credo che l’arte possa alleviare il dolore che noi stessi ci stiamo affliggendo, non credo possa risolvere qualcosa in termini pratici, ma sicuramente rimane ancora oggi uno dei metodi più efficienti dediti alla conoscenza e al rispetto umano.
Tiziana – Del resto anche lei è soggetta a compromessi. Possiamo ergerla a motore del mondo. Come l’amore. Come un a priori soggetto al mutamento e al superamento di un protagonismo unico, necessario, ben vestito e trasversalmente distratto.
Concluderei. Vuoi aggiungere qualcosa?
Andrea – Si, fate l’amore e non rompete il cazzo.
Tiziana – Possibilmente su Arthur H Hollywood – Piano Solo

 

 

Tra i protagonisti dell’evento, il vino prodotto da Pasquale Parafati e Lino Volzone.
‘Coltiviamo e vinifichiamo con passione e rispetto verso la natura, per questo abbiamo deciso di aderire alla campagna di Genuino Clandestino, e siamo lieti di potere condividere con voi quanto prodotto:
– Il Vacca Bboja. Etna rosso ottenuto dalla vinificazione di uve delle varietà nerello mascalese 85% e nerello cappuccio 15%. La vigna si trova nel comune di Trecastagni, ai piedi del monte Ilice. Vendemmia 2013. Vol. alc. 13%.
– Il Disio, vino rosato ottenuto da vinificazione in bianco, senza lieviti selezionati, di uve delle varietà nerello mascalese 60%, nerello cappuccio 25% e minnella bianca 15%, coltivate nella zona di Volta Nespola, Aci Sant’Antonio (CT). Vendemmia 2014. Vol. alc. 13%.
Privo di solfiti aggiunti all’imbottigliamento e non filtrato.’

1907933_928410440526976_6512624871910544757_n

 

 

Le Feminine a colmare lo spettro della depressione post concerto, con il loro carico di sensualità e personalità propria delle più ardite e sapienti selezioni musicali contemporanee.

1901285_928412110526809_7910383687587093403_n