uber_addicted #4 – 5 marzo 2013

uber_addicted #4 – 5 marzo 2013

Live concert

Stella Veloce

Videoarte

Canecapovolto
Claudia Gambadoro
Sebastiano Mortellaro
Nuovo Cinema Casalingo

Cucina artistica

Sebastiano Mortellaro

Stella Veloce

É una polistrumentista, compositrice, una looper ossessivo-compulsiva che sviluppa la sua formazione classica tradizionale in spazi di improvvisazione e live sampling. Sperimentale ma non criptica, transfuga della musica sinfonica, si aggira nei confini dei generi, esibendosi in solo e in collaborazione con talentuosi compagni di viaggio. Originaria della Sardegna, Stella Veloce ha preso in mano il violoncello per la prima volta a 11 anni e nel giro di qualche anno accompagnava sua madre in un concerto di musiche di protesta. Dopo una incursione come chitarrista in ambito rock, ha lavorato con diverse orchestre in ambito sinfonico e operistico contemporaneo. La sua crescente reputazione le ha dato la possibilità di esibirsi sia in festival internazionali che in ambiti sperimentali più intimi, nella sua nuova base di Berlino. Come solista, Stella Veloce usa sia il violoncello acustico che quello elettrico con pedali di loop ed effetti, generando strati di caos seduttivo e ninne nanne inesorabili. Quando suona in ensemble si adatta camaleontica allo sfondo contrastante di cantautrici/tori, artisti visivi, ballerine/i e altri strumentisti/e. Oltre ad esibirsi dal vivo, Stella Veloce ha composto musiche per la radio nazionale e produzioni teatrali. Mentre continua a seguire le sue tendenze esploratrici, la pubblicazione del suo primo lavoro in studio non è lontana.

Claudia Gambadoro

Si specializza in Arti visive e discipline dello spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Catania. Partecipa a diversi seminari, workshop e residenze d’artista per l’Arte contemporanea e la Videoarte, ha occasione di lavorare con Dimitris Kozaris, Tessa M. Den Uil, Henri Olivier, Artur Zmiewskij, Emilio Fantin, Marinella Senatore. Ha esposto nel 2000 alla Kunsthaus Tacheles di Berlino (vincitrice concorso Movin’Up), nel 2005 al Palazzo Le Papesse di Siena, nel 2006 al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato (menzione speciale della giuria per Videominuto, festival internazionale di video), nel 2007 al MART di Trento e Rovereto ed alla Galleria Montevergini di Siracusa, al Museo Nazionale Lapidarium di Praga per il Tina b. Contemporary Art festival 2007 e 2008, Arte Fiera Bologna 2008 e Kunstart Bolzano con la Galleria Vernon di Praga, ad Art Paris + Guest con la Fondation Francés di Parigi nel 2010. È la vincitrice europea del “Premio Unione Latina per la Giovane Creazione” con una residenza artistica di quattro mesi ed una mostra personale al MAC, Museo di Arte Contemporanea di Santiago de Cile nel 2009. È finalista alla Fondazione Brodbeck di Catania per il Premio Celeste 2010 nella sezione Installazione, scultura & performance. Nel 2011 espone alla BT’F Gallery di Bologna per Arte Fiera Off, al Castello di Rivara di Torino ed al Centro d’Arte Piana dei Colli di Palermo, è presente alla 54° Biennale di Venezia nel Padiglione Accademie (Arsenale, Tese di San Cristoforo), con la videoinstallazione Transitos.

Canecapovolto

In una continua sperimentazione, supportata dall’uso di vari mezzi quali film acustici, video, installazioni, happening, collages, Canecapovolto sviluppa un’indagine sulle possibilità espressive della visione e sulle dinamiche della percezione, adoperando tecniche originali di trattamento e manipolazione dell’immagine. Partendo dal cinema, dunque da esperimenti visivi e sonori inizialmente legati al cortometraggio in super-8, il gruppo ricorre a diverse pratiche di produzione audio-video, “sabotando” l’immagine mediatica di partenza con l’intento di attuare strategie di spiazzamento. Grande attenzione è rivolta ad indagare la matrice scientifica della comunicazione e la sua risposta nello spettatore; le tematiche affrontate nei video fanno dunque riferimento ad un universo sociale in continuo mutamento, con una considerazione particolare per la società dello spettacolo, che rinsalda il legame già esistente con alcune pratiche del Situazionismo francese. Più recentemente, Canecapovolto ha realizzato progetti multisensoriali, quali Helmut Doppel, Uomo Massa e Presente Continuo. Attualmente, con il progetto Stereo_Verso Infinito, sta perfezionando un sistema di catalogazione e classificazione audiovisiva secondo una metodologia affine allacreazione di un “metalinguaggio”. L’unfixed numero 23 viene per la prima volta proiettato in Sicilia ed è quindi concesso ad Uber addicted.

Nuovo cinema Casalingo

Francesco Tagliavia, Angelo Licciardello e altri giovani creativi di Acireale danno vita ad una casa di produzione Home made dal nome ‘Nuovo Cinema Casalingo’. Il progetto nasce nella cameretta di un giovane documentarista (Mauro Maugeri) e si sviluppa con una videocamera regalata per natale, tra salotti di amici, garage, boschi, ecc. Con loro collabora una renna di plastica. Hanno anche scritto un dogma (ispirandosi al “dogma 95” di Lars von Trier), che prevede la produzione di video ad impatto zero sull’ambiente e sul portafoglio, tutto descritto nel video “Manifesto Generazionale – Manifiesto Generacional”. Per il resto, saltavano le lezioni di matematica per costruirsi una coscienza alternativa. Fondamentale l’incontro con Arthur Erwin, una mattina, nell’aula magna dell’Accademia di Belle Arti di Catania.

Sebastiano Mortellaro

Siracusano, ha conseguito la maturità d’Arte Applicata c/o l’Istituto d’Arte di Siracusa. Dopo aver frequentato per due anni il corso di Pittura di Alberto Garutti presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, ha conseguito il Diploma Accademico sez. pittura presso l’Accademia di Belle Arti “Mario Minniti” di Siracusa con l’artista Alfredo Romano.
Dal novembre 2008 è entrato a far parte dell’archivio S.A.C.S. di Palazzo Belmonte Riso museo d’arte contemporanea per la Sicilia.
Ha partecipato a numerose mostre in ambito nazionale e internazionale.
Come ci dice l’artista, il suo lavoro, nella forma, si ricollega molto ad immagini del territorio siciliano, alla trinacria, alla serra, alle tradizione, ai costumi, all’antico, per arrivare al contenuto che diventa messaggio universale e che esce dall’isola che nel senso buono lo tiene prigioniero. L’opera in sé tende a relazionarsi con le persone, non vuole essere distaccata, è dinamica e si evolve continuamente allo stesso modo di quello che dovrebbe essere la cultura che invece oggi è putrefatta e stagnante, in tutto ciò il mio lavoro può essere di aiuto per sbloccare certi meccanismi.