Intervista Silent Carnival / Live Opera Commons + Feminine Music Selection 13/06/2015

Intervista Silent Carnival / Live Opera Commons + Feminine Music Selection 13/06/2015

 

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Inizio concerto h 22.30.
Dalle h 21.00 è possibile cenare.
A seguire: Feminine Dj Set.

Opera Commons / Uber
Via Pauloti 62, Aci Bonaccorsi – Ct.
Mappa>>>https://goo.gl/OxWGEK

Fb: https://www.facebook.com/events/357074871168957/

 

INTERVISTA A SILENT CARNIVAL

Al di là del Live Club: una dimensione musicale quotidianamente artistica

di Marina Zabatino

Un altro momento di conversazione riempie le nostre giornate. Questa volta abbiamo incontrato Marco Giambrone, ideatore ed esecutore di Silent Carnival, album di riferimento dell’omonimo progetto musicale, registrato nello studio mobile L’Argent di Carlo Natoli, produttore artistico del disco. Marco, già noto per aver calcato i palchi d’Italia con Marlowe ed aver prestato la sua chitarra all’esordio di Nazarin, ha ottenuto numerosi pareri positivi dalla critica per il suo ultimo lavoro, che si è subito distinto aver dato voce ed espressione ai ‘non detti’, rendendo manifesti le possibili declinazioni intrinseche al suo universo musicale e mentale. Buona lettura.

Marco Giambrone, oltre che musicista, è anche artista e fotografo: come si colloca la musica nella tua vita, personale e lavorativa?

La musica è una necessità prima di tutto. Come per tanti anche per me non costituisce la principale fonte di reddito, ciò vuol dire raddoppiare l’impegno in questo ambito per ritagliarsi degli spazi in cui suonare, comporre, occuparsi di promozione, etc.. Fino a quando avrò delle cose da dire continuerò a fare musica nel modo più onesto possibile.

Contesto (strutturale e architettonico), la musica, e l’atmosfera che si crea. Come vivi il rapporto tra l’io, lo spazio e la musica?

In alcuni contesti si ha, a volte, la percezione che la propria musica trovi in questi uno spazio ideale in cui diffondersi. Però sono convinto che se la musica ha una sua forza, può essere creatrice di uno spazio in contesti molto diversi, creando dei risultati sorprendenti.

Che ruolo ha o ha avuto lo spazio vissuto (luoghi di vita, viaggi, spazi di lavoro o di ispirazione) in rapporto alla nascita e creazione del progetto Silent Carnival?

Come detto altre volte, tutto ciò che si vive nella propria vita finisce poi dentro la propria arte. Spesso in modo inconsapevole. Mi accorgo a volte a distanza di tempo di aver riportato in una canzone gli umori di un determinato momento.

Parlaci di quando hai conosciuto l’associazione Uber e Opera Commons

Ho conosciuto Uber e Opera Commons tramite Tiziana Nicolosi: avevamo dei progetti che riguardavano la pittura ma che, per vari motivi, non abbiamo avuto ancora modo di concretizzare. Al momento, possiamo occuparcene con Silent Carnival.

Quali sono le ragioni che ti portano ad esibirti ad Opera Commons ed in cosa può costituire un plus per Silent Carnival realizzare la performance in un tale contesto?

Mi accorgo che spesso le situazioni più stimolanti in cui suonare sono quelle realtà che vanno al di là del live club. L’attenzione, il rispetto della musica e il rapporto umano sono sicuramente fattori importanti; ecco perché la decisione di suonare ad Opera Commons è venuta naturale.

Da dove e quando nasce la tua passione per la musica?

In verità, ho iniziato a suonare molto tardi. La mia passione per la musica nasce più o meno a dieci anni quando ero un super fan di Madonna; poi sono passato all’ascolto ossessivo della discografia dei Pink Floyd.

Quali sono (e sono state) le tue influenze musicali?

Questa è una domanda che mi mette sempre in difficoltà. Potrei sintetizzare dicendo che ho sempre amato chi riusciva o riesce a unire musica onirica, melodia e suoni storti. É il tipo di musica che mi piace fare (almeno attualmente).

Puoi accennarci cosa significa per te la scelta di non iscriverti alla Siae ma piuttosto alla società tedesca Gema?

Posso rispondere, semplicemente, che questa scelta nasce dal fatto di aver avuto a che fare in passato con la Siae. Avevo due strade: la rassegnazione o la Gema. Ho scelto la seconda. E poi: vuoi mettere ricevere una busta con su scritto “Herrn Marco Giambrone”.


Silent Carnival:

Marco Giambrone: voce, chitarre, organo, percussioni, synth, loops, chamberlin, wheel, cracklebox, fiddle.
Caterina Fede – Organ, synth, vocals, effects.
Alfonso De Marco – Percussions, bass, guitar.


A riconferma, se ce ne fosse bisogno, dell’altissimo livello artistico della scena siciliana in questo momento, arriva l’esordio di Silent Carnival con l’album omonimo “Silent Carnival”.
Marco Giambrone (già noto per aver calcato i palchi d’Italia con Marlowe ed aver prestato la sua chitarra all’esordio di Nazarin) si avventura in un percorso artistico elaborato, incisivo e di rara eleganza. Un album pressoché strumentale in cui le nove tracce si susseguono in un amalgama translucido di note e immagini rubate alle mura di una casa antica nelle campagne siciliane (dove l’album è stato registrato con lo studio mobile L’Argent di Carlo Natoli, anche produttore artistico del disco). I brani catturano l’attenzione e trascinano in un ascolto umorale e viscerale, come un treno che non deve fermare in nessuna stazione, un’autostrada verso il nulla o semplicemente un pomeriggio passato ad ascoltare la pioggia. Il disco è stato scritto lasciando fluire le idee senza porre dei limiti di tempo o di stile e senza pensare per forza al “formato” canzone. Tempi dilatati, canzoni circolari, ampie progressioni strumentali, umori oscuri, stratificazioni. Ma anche spazio per delle melodie che affiorano e poi svaniscono tra i drones e il silenzio. Su tutto emergono il suono del Farfisa, le chitarre riverberate e minimali, le percussioni cupe e marziali. I preziosi interventi del violoncello di Andrea Serrapiglio, della viola di John Eichenseer alias JHNO e del sax di Gianni Gebbia.

https://www.facebook.com/silentcarnivalmusic?fref=ts

https://silentcarnival.bandcamp.com/silentcarnival

 

L’album viene anticipato dalla pubblicazione di un brano outtake, June, e del suo video nel mese di Agosto 2014:
http://www.youtube.com/watch?v=Zuo2zdPTGGg&feature=youtu.be

Produzione artistica: Carlo Natoli

Registrato nel silenzio di una casa di campagna nel cuore della Sicilia (Racalmuto) grazie a L’Argent studio mobile di Carlo Natoli.
Mixato e masterizzato da Carlo Natoli presso Phantasma – recording and production studio (Ragusa)

Compagni di viaggio:
Alfonso de Marco: percussioni, basso, cori.
Caterina Fede: organi, synth, balalaika, chimes, voce.
Carlo Natoli: banjo su “Existence” e dulcimer su “Gare du Nord”.
John Eichenseer: viola su “carrying the fire”.
Gianni Gebbia: sax alto su “crying dance”.
Andrea Serrapiglio: violoncello su “June” e “It’s not real”.
Salvo Ladduca: cori su Existence, Gare du Nord e Restless love.
Giuseppe Cordaro: Electronics, chitarre, synth su “A process” – nebulophone, effects su Existence –
Luca Sciarratta: tapes su “Gare du Nord”.


Marco Giambrone:
Pittore, fotografo, musicista (Marlowe e Nazarin),
Marco Giambrone inizia nel 2013 un percorso solista dando vita al progetto Silent Carnival. Dopo un mini tour condiviso con Carla Bozulich e John Eichenseer, dove vengono rodati dal vivo alcuni brani, nell’agosto 2013, Silent Carnival registra il suo primo disco, omonimo. La produzione artistica viene affidata al musicista/produttore Carlo Natoli (Gentless3, Tellaro, Nazarin). Oltre al contributo stabile di Alfonso De Marco (Marlowe) alle percussioni e Caterina Fede agli organi e al synth, le sessions si arricchiscono della presenza di un manipolo di amici d’eccezione: il polistrumentista John Eichenseer (Evangelista, John Zorn, Spool), il musicista jazz Gianni Gebbia (sax alto), il violoncellista Andrea Serrapiglio (Evangelista, David Tibet), Salvo Ladduca (Marlowe, Nazarin), Giuseppe Cordaro (aka Con_cetta), Luca Sciarratta e lo stesso Carlo Natoli che per l’occasione imbraccia banjo e dulcimer. Il brano “Existence” è stato inserito nella compilation che accompagna il numero di Maggio 2014 del magazine berlinese Occulto.

Opera Commons è un progetto sviluppato dall’associazione Uber e prevede il recupero dallo stato di abbandono e il riuso per fini socio-culturali di un immobile settecentesco e del giardino-frutteto di riferimento siti in via Pauloti 62, ad Aci Bonaccorsi – Catania.
Opera Commons è anche la rassegna musicale, parte del progetto più ampio, che prende avvio a novembre del 2014.
Partner: Uber – Rigenera – Rigenera Press – Uber Addicted – GET DA RIFLE Booking – Balloon | Contemporary Art and Publishing – Eidocracy – OUTsiders webzine – Feminine.

http://www.associazioneuber.com/
uberassociazione@gmail.com