Graphic Novel – Workshop sul Fumetto d’Autore

Graphic Novel – Workshop sul Fumetto d’Autore

Docente: Gianbattista Rosini – Artdesigner

Un laboratorio creativo dedicato al romanzo illustrato rivolto ad artisti e illustratori. Lo studio dei principali stili, le culture d’origine e le nuove tendenze dell’arte sequenziale. L’utilizzo di tecniche classiche e digitali per la creazione di storie uniche ed originali. La sceneggiatura e lo sviluppo grafico di uno storyboard, la definizione delle tavole fino alla realizzazione di un racconto completo attraverso esercizi pratici, tenendo conto delle caratteristiche individuali, del gusto e dell’immaginario di ogni singolo allievo.

La durata complessiva del corso è di 20 ore (8 lezioni di 2 ore e 30 ciascuna).

Il cinema, la letteratura, la fotografia, la pittura, la musica e di certo la graphic novel. La Graphic Novel si pone come un genere a metà tra romanzo e fumetto. La profondità e l’intreccio narrativo, il tratto, l’illustrazione, la maturità dell’approccio in rapporto alla sua forma finita, all’autoconclusione, contraddistinguono l’opera specifica propria di ogni stile artistico e di ciascun autore di riferimento. Sceneggiatura, poesia, onirico, personalità complesse e trame avvincenti, dettagli muti, respiri accennati, sentimenti, gesti e testi ossessivi, essenziali, impegnati, sfumati, deformati. La Graphic Novel assume sempre più forza e s’impone a ragione d’essere in un periodo storico in cui l’immagine prende spesso il sopravvento su qualsiasi altro linguaggio espressivo, su più livelli, cognitivo, estetico, descrittivo, critico, terapeutico, commerciale, venendo a definirsi come la sintesi comunicativa, la zona di mezzo, necessaria, determinante bisogni suscettibili di attenzioni, definizioni e riconoscimenti altamente specializzati. Storie, di vita, di Paesi, di mondi. Urgenze che da un’idea, da una difficoltà, da un desiderio, da un trauma, da una memoria, prendono corpo in un ritmo plurisensoriale entro il quale il lettore s’immerge, tra una carezza e un pugno allo stomaco. Dalla scuola giapponese, a quella anglosassone, all’americana, all’italiana che sempre più si afferma con proprie dignità e personalità alla stregua di ogni migliore bio che la pone un passo indietro, ma capace di restituire emozioni e spessore tecnico invidiabili da qualsiasi grande mentore geografico del genere, il fumetto d’autore cresce, profilando nuovi scenari della produzione e del mercato editoriale.

E se volete approfondire ecco i consigli per gli acquisti della ‘non esperta’ in materia. Partirei da Chester Brown che quando non è impegnato su storie impeccabili come ‘Louis Riel’ dà corpo a tavole di una semplicità eloquente disarmante, riuscendo a raccontare le pause, l’impossibilità di toccare, di trattenere, di esternare. ‘Non mi sei mai piaciuto’ si presenta come la negazione del bisogno della profondità, come un’autodifesa e un autoabbandono allo stesso tempo. Nell’esecuzione del segno, nella freddezza della scrittura. ‘V for Vendetta’ di Alan Moore e David Lloyd ha un ghigno perfetto in volto, ed è uscito dalle pagine, roba di anonymous hacktivists, chiedete a Forza Nuova e Casa Pound se volete saperne di più, ma occhio, saranno arrabbiati. ‘Maus’ di Art Spiegelman tratta l’olocausto come dovrebbe essere trattato ad esempio a scuola, perché diventi reale materia a completo impatto formativo, oltre la Storia. Se poi siamo adulti e abbiamo dimenticato l’importanza della vita, della dignità, della scelta, della libertà, leggiamolo assolutamente. Gipi e ‘La mia vita disegnata male’ sono infinitamente liberi, infatti parlano di ciò che vogliono, pure di un pisello. ‘Jimmy Corrigan. Il ragazzo più in gamba sulla terra’ di Ware Chris è caratterizzato da un’articolata e raffinata operazione di salti tra dirupi semiotici e piani temporali. Un’esperienza faticosa ma significativa.’Blankets’ di Craig Thompson è un fluido vortice di incanto autobiografico tra fratelli, crescita, religione, regole e grandi passioni: il disegno e Raina. E cosa si cova ‘Sotto le foglie’ di Gabriella Giandelli? Didascalie emotive, che toccano il cuore del lettore permettendogli di raggiungere le anime dei personaggi avvolti e protetti dalla loro rigidità, dal dolore e dall’ineluttabilità del vivere quotidiano. ‘Il grande male’ di David B. è un’opera enorme. L’epilessia fa i conti con l’immaginifico, l’archetipo, il simbolismo, con una famiglia. E mentre piangi, una visione ti trascina via, seccandoti le lacrime. Se non si crede che in Italia si possa disegnare un incredibile noir, crediamo ad Igort e al suo ‘5 è il numero perfetto’. ‘Persepolis’ di Marjane Satrapi è il primo fumetto iraniano mai pubblicato ma anche una grande testimonianza, tra rivoluzione islamica e guerra con l’Iraq, di come sia possibile crescere criticamente in un regime fondamentalista.Doveroso se si è particolarmente audaci e disinibiti perdersi per forse mai ritrovarsi, tra un ‘Midori’ e un ‘Notte putrescente’ di Sueshiro Marno. Di ‘Watchman’ di Alan Moore si parla già abbastanza e del fatto che i supereroi non se la passino proprio così bene, al momento, ne abbiamo grande prova. Di sicuro, è scomodo averci a che fare in posizione supina e si dice in giro ch’io non abbai mai davvero finito di leggerlo.

[Tiziana Nicolosi]

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